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Alcune importanti novità per le imprese contenute nella Legge di Bilancio 2022

Con la Legge di bilancio 2022 sono state introdotte importanti misure per favorire la competitività del sistema produttivo. I punti cardine sono la transizione digitale e il green, le norme antidelocalizzazioni per tutelare i lavoratori, i Contratti di sviluppo, la Nuova Sabatini per continuare a sostenere gli investimenti, il Fondo di garanzia a supporto del credito all'impresa, il "nuovo" Patent box.

Nuova Sabatini e Fondo di Garanzia

A sostegno delle imprese sono state rifinanziate la Nuova Sabatini con 900 milioni di euro complessivi dal 2022 al 2026. La Nuova Sabatini supporta le PMI che intendo fare investimenti in attrezzature, macchinari, hd e sw offrendo, sotto forma di abbattimento tassi, di fatto un fondo perduto che va dal 7,7% per gli investimenti ordinari, al 10% per quelli industria 4.0.

Il Fondo di garanzia, fondamentale per offrire alle imprese garanzie dirette, irrevocabili e a prima richiesta a supporto del credito, è stato rafforzato con ulteriori 3 miliardi di euro fino al 2027.

Bonus investimenti 4.0

Viene prorogato e rimodulato il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi 4.0 (art. 1, comma 44). In particolare:

A) per gli investimenti in beni materiali strumentali 4.0 (cfr. Allegato A alla legge n. 232/2016) effettuati dalle imprese dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025, ovvero entro il 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del:

- 20% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

- 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;

- 5% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro;

B) per gli investimenti in beni immateriali strumentali 4.0 (cfr. Allegato B alla Legge 232/2016), vengono previste le seguenti aliquote:

- per gli investimenti effettuati fino al 31 dicembre 2023 (ovvero entro il 30 giugno 2024 a condizione che entro il 31 dicembre 2023 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione), il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 20% del costo, nel limite massimo annuale di 1 milione di euro;

- per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2024 (ovvero entro il termine del 30 giugno 2025 a condizione che entro il 31 dicembre 2024 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione), il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 15% del costo, nel limite massimo di costi pari a 1 milione di euro;

- per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2025 (ovvero entro il termine del 30 giugno 2026 a condizione che entro il 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione), il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 10%, nel limite massimo di 1 milione di euro.

Credito d’imposta per attività di R&S, innovazione e design

Prorogata e modificata anche la disciplina del credito d'imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività innovative (art. 1, comma 45):

- il credito di imposta per la ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale è esteso fino alla fine del 2031, ma dal 2023 sarà riconosciuto nella misura del 10%, con massimale a 5 milioni di euro;

- il credito di imposta per le attività di innovazione tecnologica e il credito d’imposta per design e ideazione estetica, sarà riconosciuto nella misura del 10% (nel limite massimo di 2 milioni) fino al 2023, mentre nel 2024 e 2025 scenderà al 5% (sempre nel limite massimo di 2 milioni);

- il credito d’imposta per innovazione digitale 4.0 e transizione ecologica, sarà pari al 15% fino al 2022 (con un limite massimo di 2 milioni), 10% (con un limite massimo di 4 milioni) nel 2023 e al 5% (con un limite massimo annuale di 4 milioni) nel 2024 e 2025.

Internazionalizzazione

Con la manovra è stato previsto anche un incremento delle risorse a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese. In particolare viene rifinanziato con 1,5 miliardi di euro il fondo 394 di Simest per sostenere gli investimenti delle imprese con vocazione internazionale, l’apertura di sedi all’estero, le fiere internazionali, i Temporary export manager, ecc… .

Patent box

E' stata modificata ancora la misura agevolativa Patent box, che passa dal 90% al 110%, escludendo dai beni agevolabili i marchi di impresa e limitandolo quindi ai brevetti o ai beni comunque giuridicamente tutelati l'agevolazione. Importante: è stato eliminato il divieto di cumulo tra il Patent box e il credito di imposta per ricerca e sviluppo. In pratica, le imprese che eserciteranno il diritto d’opzione godranno di una “superdeduzione” (maggiorazione dei costi di R&S del 110%), valevole ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP.

Incentivi e norma antidelocalizzazioni

Per i lavoratori di aziende in crisi è stato previsto un fondo speciale di 100 milioni di euro per favorire il prepensionamento ma anche la decontribuzione totale per chi assume a tempo indeterminato questi lavoratori. Previste inoltre agevolazioni per l’acquisto di immobili da imprese in crisi.

Agevolazioni previste anche alle aziende che investono in aree già dichiarate di crisi e che si impegnano ad assumere i percettori di sostegno al reddito, i disoccupati e i lavoratori per i quali è attivo un tavolo di crisi al Mise.

Aziende in Crisi

Previsto un fondo speciale di 100 milioni di euro per favorire il prepensionamento dei lavoratori delle imprese in crisi e anche la decontribuzione totale per chi assume a tempo indeterminato questi lavoratori. Previste inoltre agevolazioni per l’acquisto di immobili da imprese in crisi.

Contratti di sviluppo

È stato rifinanziato con 450 milioni di euro lo strumento di politica industriale dei Contratti di sviluppo per agevolare i progetti di investimento a sostegno della competitività.

Fondo transizione industriale

E’ stato istituito il fondo per la transizione industriale con una dotazione di 150 milioni di euro dal 2022, che ha l’obiettivo di favorire l'adeguamento del sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici con investimenti agevolati per l’efficientamento energetico, il riutilizzo e l’impiego produttivo di materie prime e di materie riciclate.

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